mercoledì 8 febbraio 2012

Ius soli: sono altre le priorità.


Qualche giorno fa il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato che “negare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri immigrati, è un’autentica follia”. Ci sembra un enorme controsenso da parte del Presidente Napolitano intervenire su questo argomento quando ci sono migliaia di cittadini italiani (in Italia e all’estero) che ogni giorno vedono calpestati i propri Diritti sanciti dalla Costituzione. Proprio in questi giorni ci sono alcuni cittadini italiani in grave difficoltà all’Estero che dalle nostre dipendenze diplomatiche non ricevono alcun aiuto perché, a loro dire, non vi sono i mezzi per farlo. Che dire poi delle migliaia di italiani che a causa di questa crisi si trovano in uno stato d’indigenza tale che devono rimandare il curarsi a causa dei ticket su esami e farmaci o che devono aspettare mesi e mesi per fare un esame clinico perché non si possono permettere di pagare una visita privata? Per non parlare poi dei milioni di cittadini italiani che vivono in questo periodo sotto il livello di povertà. Non sarebbe logico pensare prima a loro? E poi ci sono alcuni rischi che crediamo il Presidente Napolitano abbia sottovalutato. 
Il primo: i mercanti di esseri umani approfitterebbero di un’eventuale legge volta a garantire la cittadinanza dei bambini figli d’immigrati nati in Italia come arma di convincimento per aumentare a dismisura i loro sporchi affari. E’ già avvenuto in passato quando si è parlato di sanatorie o di aprire le porte a tutti. E poi c’è il rischio concreto che una massa di donne straniere vengano volontariamente a partorire in Italia con l’obiettivo di avere per i loro figli (e magari anche per loro) la cittadinanza italiana. 
Il secondo: quello legato a una massiccia immigrazione straniera in un momento in cui anche i vertici dello Stato ammettono che c’è troppa disoccupazione e che è necessario bloccare totalmente le quote dei flussi migratori verso il nostro Paese; molti degli attuali disoccupati nel nostro Paese sono extracomunitari e rischiano di ritrovarsi in uno status di “immigrati clandestini” nel giro di pochi mesi e quindi a rischio di espulsione. Con lo ius soli ci si potrebbe trovare nell’assurda situazione di dover espellere il genitore extracomunitario e di dover garantire il mantenimento e il futuro del figlio cittadino italiano. Davvero assurdo.
Il terzo: in mancanza di precise norme applicative, tutti i figli dei clandestini (secondo la Caritas i clandestini sarebbero ora circa 500.000) nati nel nostro paese avrebbero titolo per acquisire la cittadinanza italiana. Questo farebbe immediatamente registrare un incremento di tipo esponenziale degli arrivi di clandestini tenuto anche conto della crisi economica e politica che affligge i paesi nord-africani e a Sud del Sahara. Le norme sulla cittadinanza facile sarebbero una calamita irresistibile per una moltitudine d’immigrati che, oggettivamente, non siamo in grado di accogliere. L’integrazione è un procedimento complesso che non si può liquidare con qualche dichiarazione a effetto. Il quarto:  l’integrazione dei musulmani nei paesi occidentali risulta molto difficile come mostrano i frequenti episodi criminali verso i propri congiunti, soprattutto donne, che desiderano in qualche modo integrarsi. In Italia i musulmani sono già oltre un milione: vogliamo con una legge sulla cittadinanza così permissiva favorire la creazione in Italia di uno stato a prevalenza musulmana? Vogliamo favorire l’islam integralista nel suo obiettivo di distruggere l’Occidente?
Si sfrutta l’immagine dei “poveri bambini” che nascono in Italia da genitori stranieri per mascherare il vero obiettivo che è quello di arrivare a impedire l’espulsione dei clandestini e dare il voto agli immigrati in tempi brevi per cambiare così in maniera artefatta l’equilibrio politico. In un momento grave e difficile come questo per il popolo italiano parlare di garantire il Diritto alla cittadinanza ai figli degli stranieri aumentando ulteriormente i flussi migratori verso il nostro Paese, ci sembra francamente fuori luogo. Il nostro Paese è in crisi e avrebbe bisogno di ben altro che di discutere del diritto di voto o di cittadinanza agli immigrati. Le priorità sono l’economia che stenta, i nostri giovani che non trovano lavoro, i nostri anziani in difficoltà, le nostre piccole e medie imprese che chiudono e non certo la legge sulla cittadinanza.

Pier Angelo Ablondi
Consigliere provinciale Lega Nord Padania
Andrea Zorandi
Segretario sezione di Parma città della Lega Nord Padania

Parma 06/02/12

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