La maggioranza di sinistra boccia il progetto di legge del Consigliere Regionale leghista Roberto Corradi, per l'istituzione di "Lunezia, regione del gusto e della cultura".
C O M U N I C A T O S T A M P A
“Lunezia,
regione del gusto e della cultura”
La maggioranza di sinistra dell’Assemblea Regionale dell’Emilia-Romagna,
ha bocciato il progetto di legge del Consigliere leghista, Roberto Corradi,
finalizzato a valorizzare i legami storico-culturali delle località comprese
nelle Provincie di Parma, Piacenza e Reggio-Emilia, facenti parte della
tradizionale “area lunense”, recentemente declina nel termine “Lunezia”
(coniato dal Dr. Alberto Grassi -già Presidente del Tribunale di Parma-); che
si prefiggeva l’obiettivo di dar vita ad una “regione del gusto e della cultura”, visto come prodotto turistico
per il rilancio di territori ora marginalizzati, ma con grandi
potenzialità.
Le vere motivazioni della bocciatura sono state riassunte dal
Consigliere Montanari del PD, che ha
denunciato il pericolo (evidentemente condiviso dal suo partito), che il
progetto di legge potesse rappresentare l’inizio di un percorso finalizzato a
dividere la Regione Emilia-Romanga .
Per il leghista Roberto
Corradi: “Con la bocciatura della mia
proposta di creare “Lunezia, regione del gusto e della cultura”, la
maggioranza di sinistra ha dimostrato ancora una volta la pervicace volontà
accentratrice, ed al contempo un assoluto disprezzo per il patrimonio
culturale-storico ed ambientale dei territori collinari e montani delle
Provincie di Parma, Piacenza e Reggio-Emilia.
Tutto ciò che rappresenta le tradizioni e l’identità dei territori è percepito, dalla maggioranza di sinistra,
come un attentato all’imperante bolognocentrismo, che da sempre caratterizza
l’azione della Regione. Nel mio
intervento ho fatto notare che nel 1987 (25 anni or sono), Consiglieri
Regionali, tra cui l’attuale parlamentare PD Castagnetti, e l’allora
Consigliere PCI Carri, avevano presentato un analogo progetto di
legge per la: “Promozione e valorizzazione delle zone matildiche”, nel cui
articolo 1 si legge: “La Regione Emilia-Romagna …. Considerata la
tradizione storica canossiana nei territori della Padania – con la presente
legge dispone interventi e provvedimenti tendenti,… alla valorizzazione della
cultura .. alla tutela di aspetti
monumentali e ambientali, nel quadro di una vitalizzazione dell’Appennino e dei
territori pedecollinari.”; prevedendo altresì, all’art. 12, che: “La Giunta regionale
promuoverà intese con le Regioni Toscana e Lombardia,…” Viene da pensare
che i “compagni” di 25 anni fa (che avevano paura ad usare il termine Padania),
erano per certi versi meno “trinariciuti” degli attuali “Pidini”, che temono
(forse perché meno forti dei loro predecessori), di perdere il loro potere
bolognocentrico; al punto di aver paura perfino di una “regione del gusto e
della cultura”, forse perché la loro attuale concezione di Regione ha poco a
che fare con la cultura ed ancor meno con il buon-gusto (almeno per quanto
riguarda le politiche che si ostinano a perpetuare).
Bologna, 28 febbraio
2011. Ufficio Stampa Gruppo
Lega Nord
Nessun commento:
Posta un commento