Soprattutto
quando si ha a che fare con amministratori come quelli appena, e
fortunatamente, decaduti. Nell’agosto u.s., in piena crisi economica,
amministrativa e giudiziaria del Comune di Parma, la giunta comunale ha deciso
di ricompensare, in accordo ovviamente con i rappresentanti sindacali, il
fedele lavoro svolto dai dirigenti comunali, per il loro ossequioso e
silenzioso apporto nel produrre un buco di bilancio simile, in proporzione,
solo a certi comuni del Sud, con retribuzioni di posizione e di risultato per
un totale di euro 3.158.747 per le annualità 2009 e 2010. Considerate che
queste cifre si assommano allo stipendio base e ad indennità che arrivano anche
a 55-60.000 euro. E vengono concessi anche ai dirigenti sotto inchiesta o in
galera? Ma i sindacalisti che protestano sempre su tutto dov’erano? Fanno parte
di quelli che si sono spartiti la torta? E i loro dirigenti provinciali non si
sono vergognati a fronte di lavoratori che per pagare le tasse e i (dis)servizi
e i buchi di bilancio del comune magari non arrivano a fine mese? Quante
piccole e medie aziende si potevano salvare dal fallimento o operai dal
licenziamento a causa degli infiniti ritardi nei pagamenti da parte
dell’amministrazione comunale?
A sentire i vecchi amministratori e i consiglieri comunali e
i partiti che li sostenevano, tutto era a posto e tutto era in ordine. E questi
si vorrebbero ricandidare al governo della città? “Vade retro satana”.
Andrea Zorandi
Nessun commento:
Posta un commento