Nel rispondere ad una intervista sui privilegi della casta
parlamentare un questore della camera ha avuto il cattivo gusto, per non dire
la disonestà intellettuale, morale e civile, di
profetizzare la necessità di possibili licenziamenti nel personale dei
“palazzi” a fronte di una riduzione degli appannaggi economici per i
parlamentari e la riduzione dei costi della politica. A questo si assomma
quanto pubblicato, ma risaputo, su un quotidiano on-line: stipendio lordo di
uno stenografo: 290.000 euro, di un commesso o barbiere 160.000, di un
segretario 256.000, di un consigliere 417.000, di un coadiutore 192.000 oltre
ad alcune indennità. Mi piacerebbe chiedere alle tre confederazioni sindacali
se hanno approvato loro questi contratti di lavoro. E perché non fanno sciopero
contro questi anacronistici e scandalosi privilegi, invece di far finta di
scioperare contro il governo monti? Siamo in un paese in cui un barbiere
guadagna di più di un primario ospedaliero. E costoro si lamentano mentre si
parla di 300.000 posti di lavoro che si presuppone possano essere persi nel
corso del 2012, con stipendi dai 1200 ai 1500 euro cadauno: da non riuscire ad
arrivare a fine mese? Questo governo nato dalle banche e dai superprivilegiati,
appoggiato da una accozzaglia di parlamentari di destra, di centro e di
sinistra, vigliaccamente incapaci di difendere i cittadini ed elettori, ha avuto
la perversa ma lucida malvagità di aumentare tutto quanto era aumentabile a
discapito dei soliti noti. Vi ricordate i racconti su Robin Hood e il malvagio
sceriffo di Nottingham: la storia si ripete sempre, faranno la stessa fine?
Andrea Zorandi
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