giovedì 19 gennaio 2012

Comunicato della Lega Nord Padania sul futuro di Parma e del suo inceneritore alla luce del decreto governativo sui rifiuti di Napoli


Il Presidente Bernazzoli sconfessato dal governo Monti.

I tecnici del ministero dell'Ambiente hanno predisposto un decreto per rendere possibile il trasporto dei rifiuti fuori regione verso altri impianti italiani prescindendo dall'accordo delle regioni interessate e in base al solo accordo tra i gestori degli impianti che effettuerebbero lo smaltimento. Questo dimostra che se il termovalorizzatore di Parma, gestito da IREN, fosse già in funzione, basterebbe un semplice accordo tra la multiutility e la regione Campania per conferire all’impianto i rifiuti partenopei, in deroga alle normative regionali e al piano provinciale di smaltimento rifiuti. Ma la cosa peggiore, e non evidenziata dai media, è quanto dichiarato dal ministro Clini: “dopo la Campania c'è il rischio che l'emergenza rifiuti arrivi in altre regioni come la Calabria, la Sicilia e il Lazio”. Questo dimostra come le rassicurazioni del Presidente della Provincia Bernazzoli sull’esclusivo conferimento all’impianto di Ugozzolo dei rifiuti provinciali siano smentite dalla realtà dei fatti o da qualsiasi emergenza rifiuti si presenti nel futuro più o meno prossimo e che, guarda caso, è incombente solo nelle regioni del sud: il candidato sindaco Vincenzo Bernazzoli sta avviando un processo, sostenuto apertamente dal comitato Iren,  per far diventare Parma la discarica  di scorta delle regioni del sud o di province che nel frattempo dismetteranno i loro inceneritori, vedi la vicina Reggio Emilia. Senza contare il controllo predominante di Iren nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti e della conseguente gestione monopolistica della fornitura di energia termica per quei quartieri riforniti dal sistema di teleriscaldamento.
Per questi e altri motivi, ben noti, La Lega Nord ribadisce le proprie perplessità alla realizzazione di un impianto la cui gestione sarà incentrata su logiche imprenditoriali e di profitto privato piuttosto che ad una reale perseguimento di una gestione dei rifiuti improntata alla riduzione della produzione, al riciclaggio spinto, ma, soprattutto, tramite la tariffazione puntuale di quanto conferito dalle singole famiglie, alla riduzione dei costi per i cittadini. Che di questi tempi sicuramente non guasta. 

Andrea Zorandi
Segretario cittadino Lega Nord Padania

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