Sono stati diversi, infatti, i comuni che si sono ritrovati con capannoni artigianali trasformati in affollate moschee, con uno stravolgimento pesante, oltre che della viabilità, anche e soprattutto della vivibilità di interi quartieri, e conseguente vanificazione della pianificazione urbanistica adottata dalle amministrazioni comunali stesse. Grazie a questa modifica legislativa i Comuni non saranno più lasciati soli».
La sentenza del Consiglio di Stato riconosce con fermezza il rigore urbanistico cui devono essere sottoposti i luoghi di culto, affinché, senza distinzione di religione, siano al contempo garantiti l'incolumità di tutti coloro che frequentano tali luoghi, nonché il coordinato ed equilibrato inserimento nel tessuto urbanistico locale.
Tutto questo succede nella confinante e civilissima Lombardia: solo a Parma, con l’indifferenza normativa della falsobuonista regione Emilia Romagna, i nostri incapaci ex amministratori potevano pensare di gestire in modo opposto e illegale la vicenda moschea. E qualcuno di loro intende ricandidarsi!!!!!!
Andrea Zorandi
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